martedì 16 aprile 2024
Curanima, lo spotify della poesia
di Chiara Montesano
È un progetto che, in tempi di povertà, ripropone la poesia, facendola leggere da bravi attori. Perché la poesia cura l'anima
31 marzo 2015

Curanima è un progetto che vede Mattia Zaccaro come ispiratore ed ideatore, insieme alla professoressa Cristiana Freni. Un progetto che nasce da una esigenza di porre, all’interno del mondo della comunicazione, un tipo di linguaggio che non è propriamente esercitato e consapevolizzato da parte di tante utenze: la poesia.Siamo inondati di poesia, la pubblicità usa la poesia, i politici usano la poesia, chiunque usa poesia. Il problema è che la poesia è stata relegata soltanto a dei momenti specifici, come se fosse qualcosa da usare solo nei diari o nelle ricorrenze.


Secondo gli autori del progetto, la poesia va riconosciuta per quella che è, le va ridata la dignità. Il progetto prende il nome dalla fusione di due termini: Cura e Anima. Afferma Zaccaro: «Si chiama cosi, oltre che per il gioco di parole, perché ciò che è poesia, ciò che è bellezza può davvero curare ciò che di più intimo c’è nell’essere umano: la sua potenza, il suo slancio, la sua coscienza che possiamo chiamare con una parola: anima. Curare vuol dire riconoscere, ci si cura solo riconoscendo la malattia, solo se dai un nome alle cose e visto che la poesia dà nome ai sentimenti, alle cose che faccio, se io riconosco la poesia posso curare la mia anima, che al momento è così tanto annebbiata».


Obiettivo di Curanima è far leggere agli attori le poesie, per portarle a conoscenza. Proprio perché per Ungaretti la poesia è il canto della rivelazione, gli autori di questo progetto hanno ben pensato di dare voce ai poeti. Le poesie sono scelte con la collaborazione della Laurea Apollinaris Poetica, la cui giuria si occupa di scegliere i testi dei poeti, in base all’attore che li leggerà. Vengono scelti autori dal romanticismo in poi, come Leopardi. L’unica voce del '200 sarà forse Dante Alighieri.

Ci sono autori già abbastanza conosciuti ma ci sono anche nomi più sussurati, voci meno conosciute. Ad esempio Denise Tantucci, attrice di della serie televisiva "Braccialetti rossi", prima attrice del progetto, ha dato voce ad Antonia Pozzi, che morì suicida molto giovane, motivo per cui si è scelto di affidare la lettura a una voce di una ragazza. Si cerca infatti di incarnare la voce in un profilo, in quanto l’attore non resta separato dalla voce che interpreta.

Giulio Base, regista e attore torinese dà voce a Guido Gozzano, che è della sua stessa città. Imma Piro reciterà le poesie di Edoardo De Filippo e sarà l’unica che non rispecchierà il sesso dell’autore stesso, ma il motivo c'è ed è che è stata l’ultima capocomico della compagnia di Edoardo De Filippo.

Prossimi attori, inseriti nella scaletta ancora in costruzione, sono Chiara Tomarelli, grande attrice di teatro che coinvolgerà quindi un pubblico teatrale e Milena Vukotic, l'attrice che ha ricoperto il ruolo di moglie di Fantozzi, che parlerà a una generazione molto precedente a quella della Tantucci.


Tutti gli artisti partecipano a titolo gratuito perché un progetto a budget zero. La Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell'Università Salesiana offre le attrezzature per le riprese e molti studenti si rendono utili mettendo a disposizione ognuno le proprie capacità. Si può infatti affermare che questo progetto si coniuga nei 3 livelli dell’FSC: nell’essere, poiché ovunque c’è l’uomo e il suo linguaggio c’è l’essere; poi vi è il fare che sono appunto le operazioni di recruiting e il saper fare, dove il docente Enrico Cassanelli insieme agli studenti aiutano nella realizzazione nel back stage, nella realizzazione delle foto di scena, nel ciack, nel montaggio.

Il vero obiettivo è quello di creare una enciclopedia della poesia e il sogno ultimo è quello di realizzare uno spotify della poesia.

31 marzo 2015
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