venerdì 19 aprile 2024
Sono passati 100 anni, ma Australia e Nuova Zelanda non dimenticano
di Marta Donolo
Ogni anno, nell'Anzac Day, si ricordano gli 11mila morti durante la prima guerra mondiale, in Turchia. Ma oggi un neozelandese può andare in quel paese senza visto e viceversa.
20 maggio 2015

«Asciugate le vostre lacrime, (...)

dopo aver perso le loro vite sulla nostra terra

(i vostri figli) ora sono divenuti anche figli nostri.»


Coincidenze. Il 25 Aprile 2015 è stato il centenario dell'ANZAC Day, ovvero l'Australian and New Zealand Army Corps Day, che rappresenta la commemorazione della più importante azione di guerra delle forze congiunte di Australia e Nuova Zelanda durante la Prima Guerra Mondiale.

Un'interessante coincidenza con il 25 Aprile in Italia, che rappresenta invece la liberazione dal nazi-fascismo ad opera delle forze anglo-americane, durante la Seconda Guerra Mondiale. «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale», recitava un decreto del Re d'Italia Umberto II su suggerimento del Presidente della Repubblica Alcide De Gasperi. Una festa che è giusto commemorare ogni anno.

Questa stessa giornata ha anche un significato identitario in Australia e Nuova Zelanda. Nel 1914, allo scoppio della guerra, l'Australia era una nazione di soli 13 anni, e aderendo al Commonwealth si alleò con la Gran Bretagna che aveva dichiarato guerra alla Germania, alleata a sua volta dell'Impero Ottomano. L'obiettivo era impossessarsi di Costantinopoli, oggi Istanbul. I corpi armati facevano parte della spedizione che si proponeva di acquisire la penisola di Gallipoli, al fine di aprire i Dardanelli alle marine militari alleate. Sbarcati a Gallipoli all'alba, incontrarono una durissima resistenza da parte dei difensori turchi; l'azione-lampo si trasformò in un combattimento durato 8 mesi, con più di 11.000 soldati australiani e neozelandesi uccisi.


Papaveri rossi. I soldati che combatterono 100 anni fa sono ricordati come Anzacs e a tutt'oggi questo nome è sinonimo di orgoglio nazionale. L'impatto di questa Campagna sugli australiani e sui neozelandesi è ancora oggi molto sentito. Il sacrificio dei combattenti ha infatti dato vita all'identità nazionale, attraverso l'"Anzac legend". Veglie all'alba, marce, cerimonie commemorative fanno oggi parte della cultura nazionale di entrambi i paesi, e la giornata di commemorazione è stata estesa anche ai soldati sacrificati durante la Seconda Guerra Mondiale.

 Lo stand-in dell'alba in gergo militare sta a significare il brusco risveglio dei soldati che vanno a combattere. Il tramonto è altrettanto tristemente favorevole alla battaglia e diventa stand-to. Entrambi i momenti della giornata, alba e tramonto, sono accomunati da un colore, il rosso, che ricorda anche il sangue versato. Il simbolo di questa commemorazione è un papavero rosso.

La speranza è che nel tempo non si dimentichino mai queste giornate di memoria, e che le nuove generazioni abbiano sempre l'opportunità di una “reveille” o chiamata simbolica, la chiamata del trombettiere a svegliarsi per andare in battaglia. Toccante il film di Peter Weir “Gallipoli” (in italiano “Gli anni spezzati”), dedicato a questo evento storico.

Le parole dell'inno nazionale neozelandese ben hanno compreso il significato della guerra e delle sue conseguenze: «..Guard Pacific's triple star, From the shafts of strife and war, (...)Men of ev'ry cree and race, Gather here before Thy face, From dissension, envy, hate, And corruption guard our State, Make our country good and great, (...)Peace, not war, shall be our boast. But, should foes assail our coast, Make us then a mighty host, God defend our free land, (…) Lord of battles, in Thy might, Put our enemies to flight, Let our cause be just and right, (…) From dishonour and from shame, Guard our country's spotless name, Crown her with immortal fame, God defend New Zealand» (trad. «Stella tripla di Guardia del Pacifico, dai pozzi di lotte e guerre, (...) Gli uomini di ogni tribù e razza, si riuniscono qui davanti a te; Da dissenso, invidia e odio, e dalla corruzione custodisci il nostro Stato, rendi il nostro paese buono e grande, (...) La pace, non la guerra, sarà il nostro vanto. Ma, se dovessero i nemici assalire le nostre coste, dacci un potente esercito; Dio, difendiamo la nostra terra libera, (...) Signore delle battaglie, grazie alla tua potenza, metti i nostri nemici in fuga; Che la nostra causa sia giusta e retta, (...) da disonore e dalla vergogna, difendi il nome senza macchia del nostro paese, corona la nostra terra con fama immortale; Dio, difendi la Nuova Zelanda»).

Ogni paese ha le sue celebrazioni, i vari Ancestors Day o Remembrance Day. Ma questa giornata di ricordo è interessante in particolare per la stretta correlazione che unisce le identità nazionali di paesi agli antipodi, Australia, Nuova Zelanda e Turchia: un cittadino neozeladese può andare in Turchia senza il visto e viceversa, tanto la storia ha insegnato l'importanza dell'allearsi piuttosto che del combattersi.

20 maggio 2015
AREA-
Il prezzo della cultura: quanto guadagna un professore universitario in Italia?
di Sabrina Battisti
I vantaggi e gli svantaggi della carriera accademica: i dati sugli stipendi in Italia, il confronto con gli altri Paesi dell'Unione Europea e qualche numero sui dottorati di ricerca italiani
27 mag 2023
Le donne si laureano più degli uomini, ma non nelle materie scientifiche
di Flaminia Marchese
Le donne sono più istruite degli uomini? I numeri parlano chiaro: il 57% dei laureati sono donne. Ma l'educazione ricevuta influenza le scelte
20 mag 2023
Cantava per strada, ora è tornata all'università. La rinascita delle Filippine passa dall'aiuto ai giovani
di Augustin RAHERIARISOA
Ecco come un missionario olandese ha aiutato una studentessa di Manila a riprendere gli studi. Il futuro è nella solidarietà
15 mag 2023
«È nelle relazioni che si cresce». L'impegno del nuovo decano di Filosofia all'Università Pontificia Salesiana
di Augustin RAHERIARISOA
Don Luis Rosón Galache è il nuovo Decano della Facoltà di Filosofia all'Unisal. Le sue principali sfide e progetti per il triennio
8 mag 2023
Università: il costo degli alloggi scoraggia le iscrizioni
di Susanna Zaffiro
Diminuiscono gli studenti negli atenei italiani, anche per motivi finanziari. A Milano una stanza costa più di quello che si guadagna con uno stage
2 mag 2023