I Rio cambiano pelle e cantano gli attentati di Parigi
Un album dai suoni electro-dance che rompe col passato della band. Testi di attualità che spaziano dall'immigrazione al terrorismo. Dal 27 Maggio i Rio ritornano sulla scena con "ops!"
28 maggio 2016
Il 27 maggio è uscito in tutti i
negozi e negli store digitali ops! il
nuovo album de I Rio, la band emiliana attiva ormai da 11 anni, capitanata da
Fabio Mora (Mora) alla voce, con Fabio Ferraboschi (Bronski) al basso, Alberto
Paderini (Paddo) alla batteria e Gio Stefani alla chitarra. Mareluce, il primo best of uscito a Marzo
2015, sembra fare da spartiacque fra i vecchi e i nuovi Rio, che si presentano
diversi dal passato, già a partire dalla copertina del nuovo album. Un elefante
rosa a testa in giù, indica che qualcosa è cambiato, c’è qualcosa che contrasta
e che sembra banale…ma non lo è.
Basta ascoltare la prima traccia dell’ album per capirlo: i suoni electro-dance invadono tutti i brani, e sorprendono i fan, abituati a ben altri tipi di sonorità della band. Il pop-rock di Mediterraneo, la voglia di Messico di Terra Luna e Margarita, i colori e la leggerezza di Fiori, l’innocenza di Mariachi Hotel, e le consapevolezze di Il sognatore non ci sono più: oggi c’è un sound EDM che parla direttamente al corpo. La tracklist del cd è attraversata dai sinth che rendono ciascun brano tanto attuale quanto radiofonico, e con l’ausilio della cassa in quarti (espediente tipico della musica dance) l’ascoltatore fatica a star fermo sulla sedia.
L’impatto sonoro che viene fuori dal primo ascolto, certamente non offusca i testi e la penna fine del buon fabio Fabio Mora, che rimane inchiodato a dire la sua a muso duro. All’interno del disco, infatti, si affrontano temi caldi, quali il problema della migrazione, la consapevolezza matura delle difficoltà quotidiane, e gli eventi di cronaca come l’attentato di Parigi al Bataclan. Questo per dire come il sound ballerino non leva spazio a temi impegnati, che hanno caratterizzato I Rio nel loro modo di scrivere e vedere la musica (basta ricordare Il gigante, 150, Terremosse). All’interno del disco ci sono anche due brani strumentali, che fungono passaggio obbligato fra una parte e l’altra del disco.
In definitiva si può dire che senza dubbio questo è il disco de I Rio più azzardato degli ultimi 11 anni. L’uscita del CD è stata anticipata dal singolo Dichiarazioni d’amore alla luna (la prima track) che si conclude con la frase “Sei mai stata sulla luna?”, un proposta ad una bella ragazza come a dire “se ancora non ci sei stata, l’ascolto di questo album potrebbe portarti fin lassù”.
Basta ascoltare la prima traccia dell’ album per capirlo: i suoni electro-dance invadono tutti i brani, e sorprendono i fan, abituati a ben altri tipi di sonorità della band. Il pop-rock di Mediterraneo, la voglia di Messico di Terra Luna e Margarita, i colori e la leggerezza di Fiori, l’innocenza di Mariachi Hotel, e le consapevolezze di Il sognatore non ci sono più: oggi c’è un sound EDM che parla direttamente al corpo. La tracklist del cd è attraversata dai sinth che rendono ciascun brano tanto attuale quanto radiofonico, e con l’ausilio della cassa in quarti (espediente tipico della musica dance) l’ascoltatore fatica a star fermo sulla sedia.
L’impatto sonoro che viene fuori dal primo ascolto, certamente non offusca i testi e la penna fine del buon fabio Fabio Mora, che rimane inchiodato a dire la sua a muso duro. All’interno del disco, infatti, si affrontano temi caldi, quali il problema della migrazione, la consapevolezza matura delle difficoltà quotidiane, e gli eventi di cronaca come l’attentato di Parigi al Bataclan. Questo per dire come il sound ballerino non leva spazio a temi impegnati, che hanno caratterizzato I Rio nel loro modo di scrivere e vedere la musica (basta ricordare Il gigante, 150, Terremosse). All’interno del disco ci sono anche due brani strumentali, che fungono passaggio obbligato fra una parte e l’altra del disco.
In definitiva si può dire che senza dubbio questo è il disco de I Rio più azzardato degli ultimi 11 anni. L’uscita del CD è stata anticipata dal singolo Dichiarazioni d’amore alla luna (la prima track) che si conclude con la frase “Sei mai stata sulla luna?”, un proposta ad una bella ragazza come a dire “se ancora non ci sei stata, l’ascolto di questo album potrebbe portarti fin lassù”.
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