Le cascate dell'Iguaçu, situate sul confine tra lo stato brasiliano del Paranà e la provincia argentina di Misiones, sono a rischio siccità. A lanciare l'allarme è un articolo dell'Osservatore Romano che spiega: «Una siccità da record sta flagellando da mesi le regioni del nord est del Brasile. Ma ora anche le regioni meridionali devono fare i conti con la carenza di acqua, tanto che le famose cascate di Iguaçu, nello Stato del Paraná, hanno ridotto di tantissimo la loro portata».
Le cascate, cuore del Parco Nazionale dell'Iguaçu, dal 1984 sono state designate dall'UNESCO patrimonio dell'umanità e rappresentano una delle più straordinarie fonti di attrazione turistica al mondo. La più grande delle cascate, sopranominata "Gola del diavolo" è profonda 150 metri e lunga 700. «Gli specialisti hanno informato che ieri il getto d’acqua delle spettacolari cascate era di appena 480.000 litri al secondo, equivalenti a circa un terzo del volume normale».
A rischio, però, non è solo il sito naturalistico, ma anche una serie di regioni confinanti con esso. «Nel nord est oltre 750 municipi hanno proclamato lo stato di emergenza, che interessa più di quattro milioni di persone in quella che sembra essere la peggiore siccità a memoria d’uomo mai registrata nelle già aride zone del sertão. Gli Stati dove la situazione è più critica sono quelli di Bahia e Pernambuco».
Per fronteggiare l'emergenza i governi locali si stanno attrezzando con sistemi di pioggia artificiale per tutti quei territori nei quali non si sono registrate precipitazioni significative da almeno 8 mesi.
@egiuca