venerdì 6 dicembre 2024
#IoRestoaCasa e guardo film. Perché non quelli religiosi?
di Paolo Rosi
Una nuova rassegna cinematografica di film religiosi che ci possono accompagnare nella settimana che porta alla Pasqua
8 aprile 2020

Non si ferma l’iniziativa della community degli studenti della FSC volta a suggerire passatempo di ogni tipo per trascorrere questo periodo di isolamento domestico (seguite su Instagram l'account Studenti FSC). Dopo aver letto tante proposte di ambito cinematografico, letterario, musicale, e ludico, torniamo con una nuova rassegna di film. In occasione dell’inizio della Settimana Santa, la selezione si concentra su 5(+1) grandi film di genere religioso.

Primo tra tutti, Mission (1986), il capolavoro imperdibile di Roland Joffè, che racconta la storia di alcuni missionari gesuiti in Sud America. Siamo nel XVIII e scopriamo il viaggio intenso di questi padri tra l’evangelizzazione a tribù di indios e l’ostilità dei coloni, il tutto accompagnati dalla magica colonna sonora di Ennio Morricone.

Ancora una pellicola sulle missioni in terre difficili. Stavolta l’opera grandiosa è di Martin Scorsese, che in Silence (2016) ci trasporta nel Giappone del XVII secolo, ancora a seguito di padri gesuiti. Il periodo Tokugawa è particolarmente crudele nei confronti dei cristiani, perseguitati senza pietà. Il film è artisticamente mozzafiato e, per la sua drammaticità, in grado di lasciare un segno profondo nello spettatore.

Impossibile non citare il celebre La Passione di Cristo (2004) di Mel Gibson, che si concentra, come suggerisce il titolo, sugli ultimi momenti della vita di Gesù. Girato interamente in Italia e recitato in latino, ebraico e aramaico, si distingue per il suo realismo cruento con cui comunica quelle sofferenze, riuscendo non lasciare nessuno indifferente.

In totale contrapposizione si colloca Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini, recitato da attori non professionisti. La pellicola, definita nel 2014 dall’Osservatore Romano «forse la migliore opera su Gesù nella storia del cinema», racconta l’intera vita di Cristo attenendosi al Vangelo di Matteo. Pasolini ha realizzato un’opera sincera, più laica che religiosa forse, che appare come un’autentica perla.

Il quinto suggerimento è L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, che seppe scandalizzare e suscitare critiche e polemiche. Nella visione bisogna tenere ben presente la premessa del regista, che nel preroll specifica come l’opera sia «solo una riflessione fantastica», «non basata sui vangeli». Impossibile negare che la visione desti interesse e faccia riflettere. Inoltre l’evocativa colonna sonora è firmata da Peter Gabriel.

L’ultima proposta bonus è un (quasi) introvabile film coreano, a cui la nostra Facoltà ha consegnato il premio “Nuovi Sguardi”, in occasione del Religion Today Film Festival del 2018. Si tratta di Sermon on the mount (2017), lungometraggio diretto dalla monaca buddista Yoo Younguee, che ci teletrasporta in una grotta, nel bel mezzo della discussione tra un gruppo di studenti di teologia, che si interrogano sulle questioni spirituali più profonde.

Con questo consiglio extra si conclude questa rassegna, che può aiutarci questa Settimana che porterà alla Pasqua, quest’anno vissuta in modo così particolare. Buona visione!

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