La narrazione del film inizia nella Germania dell’Ovest nel 1959, dove i due protagonisti stanno vivendo un periodo duro della loro vita. Priscilla (Cailee Spaeny) è la figlia di un ufficiale dell’esercito americano di stanza in Europa; Elvis Presley (Jacob Elordi), già divenuto una star popolare in America, vi sta svolgendo il servizio militare. I due giovani sentono forte la nostalgia di casa, e il fatto di essere connazionali sarà un motivo di interesse reciproco.
Il primo incontro avviene ad una festa, con Priscilla che è appena una ragazzina di 14 anni che frequenta il liceo, mentre Elvis è più grande di dieci anni. Nonostante i genitori di Priscilla siano diffidenti a questa storia, la differenza di età per lei non è vista come un ostacolo, e tra i due nasce fin da subito un amore travolgente. Dopo essere tornato negli Stati Uniti, Elvis convince Priscilla a trasferirsi in pianta stabile nella sua residenza di Graceland. La ragazza comincia ad assaporare un ambiente totalmente diverso dalla fredda Germania, e inizia a comprendere le difficoltà di vivere con una figura così popolare, visto che si ritrova quasi sempre segregata in casa, o le poche volte che esce lo fa per il volere della star. Con il passare degli anni, l’assenza sempre più continua di Elvis da casa condita di gossip amorosi gestiti male, fa infastidire Priscilla che comprende meglio la realtà fino a raggiungere una personalità più matura e sicura.
A un anno dall’uscita di “Elvis” di Baz Luhrmann, con Priscilla di Sofia Coppola si può ritenere completa la biografia sulla vita di Elvis Presley, vista da 2 prospettive opposte. Priscilla infatti non si concentra sulla vita musicale della star, ma fa prevalere la figura della donna e dei suoi cambiamenti avvenuti nel corso della sua relazione amorosa. Dell’Elvis cantante e artista non si intravede niente, in quanto viene rappresentato solo nei momenti di ritorno a casa dai lunghi tour dove si toglie i panni da star; nascondendo volontariamente molti aspetti della sua vita turbolenta a Priscilla.
La regista Sofia Coppola per la realizzazione del film, si è liberamente ispirata al libro “Elvis and Me”, scritta dalla stessa Priscilla Presley nel 1985. “Sono rimasta colpita dall’autobiografia di Priscilla Presley sugli anni che ha vissuto da giovane donna a Graceland. Ho cercato di cogliere cosa provasse nell’immergersi nel mondo di Elvis, per poi alla fine riemergerne e scoprire la sua identità”. Inoltre essendo figlia del grande regista Francis Coppola, Sofia ha ritrovato nella biografia di Priscilla molte analogie che lei stessa ha vissuto in giovane età. "So, da quanto successo a me, come sia vivere all'interno di una famiglia legata allo show business. So che crescendo le persone ti guardano in modo diverso”.
Il film indaga sul significato dell’essere donna in un contesto complicato. Verso la fine degli anni 60, con la diffusione dell’ideologia femmista, molte donne hanno preso coscienza di sé stesse e hanno lottato per la loro indipendenza. Priscilla ne diviene un esempio riuscendo ad uscire dall’ombra di Elvis (ormai suo marito), per affermarsi e successivamente avere il coraggio di separarsi per affrontare la sua di vita.