Cani e gatti, ma cosa vi hanno fatto di male...?
Cani e gatti amici dei bambini? Sì, ma sembra meno vero il contrario. Un recente rapporto indica in aumento il numero di casi di violenza da parte dei minori sugli animali. Perché?
11 luglio 2012
Sempre più bambini e minori vengono coinvolti in attività illegali con animali o crimini contro di essi. È forse questo il dato più allarmante che emerge dal Rapporto Zoomafie 2012 redatto da Ciro Troianao, criminologo e responsabile dell’osservatorio Zoomafia della LAV, Lega Antivivisezione.
Secondo il rapporto, che prende in esame le denunce depositate in 94 procure ordinarie italiane e 20 procure minorili, sono stati denunciati nel 2011 numerosi casi di violenza ai danni di animali causati da minori: “pesci rossi presi da una fontana e dati in pasto a un pit bull; cuccioli infilzati, cosparsi di benzina e arsi vivi; gatto di strada torturato fino alla morte; un cucciolo di riccio bruciato vivo; un cagnolino preso a calci e a bastonate da un gruppo di bambini incitati alla violenza da alcuni adulti”.
Un fenomeno inquietante, che oltre a disumanizzare emotivamente bambini e adolescenti rende gli stessi aggressivi verso persone e cose per cui da grandi, secondo Troiano, è molto probabile che diventino adulti violenti e antisociali. Ma non solo violenza diretta sugli animali, i giovani si macchiano di sfruttamento verso gli animali anche sul web. “I principali modi – si legge nel rapporto - di utilizzo di Internet per attività illegali contro gli animali sono la diffusione di immagini e video relativi ad uccisioni e atti di violenza, commercio e traffico di animali, la raccolta di scommesse su competizioni tra o di animali, la promozione di attività illegali a danno di animali, le truffe e raggiri con uso fittizio di animali”.
Sono numerosi i crimini riportati nel dossier della LAV: corse clandestine con i cavalli; combattimenti tra cani, un crimine in ripresa, e canili “illegali” , ovvero strutture inadeguate e sovraffollate; uso di animali a scopi intimidatori, animali fatti a pezzi e messi dietro porte di abitazioni, e veleni delle sofisticazioni alimentari. La nuova edizione del Rapporto, che giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2011.
Il totale dei procedimenti sopravvenuti nel 2011, sia a carico di noti che di ignoti, per i reati a danno degli animali delle Procure, è di 4880 (2293 a carico di noti e 2587 a carico di ignoti). Partendo da questo dato e proiettandolo a livello nazionale è possibile stabilire, con una stima per difetto, che nelle Procure d’Italia si aprono circa ventiquattro fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni ora.
Secondo il rapporto, che prende in esame le denunce depositate in 94 procure ordinarie italiane e 20 procure minorili, sono stati denunciati nel 2011 numerosi casi di violenza ai danni di animali causati da minori: “pesci rossi presi da una fontana e dati in pasto a un pit bull; cuccioli infilzati, cosparsi di benzina e arsi vivi; gatto di strada torturato fino alla morte; un cucciolo di riccio bruciato vivo; un cagnolino preso a calci e a bastonate da un gruppo di bambini incitati alla violenza da alcuni adulti”.
Un fenomeno inquietante, che oltre a disumanizzare emotivamente bambini e adolescenti rende gli stessi aggressivi verso persone e cose per cui da grandi, secondo Troiano, è molto probabile che diventino adulti violenti e antisociali. Ma non solo violenza diretta sugli animali, i giovani si macchiano di sfruttamento verso gli animali anche sul web. “I principali modi – si legge nel rapporto - di utilizzo di Internet per attività illegali contro gli animali sono la diffusione di immagini e video relativi ad uccisioni e atti di violenza, commercio e traffico di animali, la raccolta di scommesse su competizioni tra o di animali, la promozione di attività illegali a danno di animali, le truffe e raggiri con uso fittizio di animali”.
Sono numerosi i crimini riportati nel dossier della LAV: corse clandestine con i cavalli; combattimenti tra cani, un crimine in ripresa, e canili “illegali” , ovvero strutture inadeguate e sovraffollate; uso di animali a scopi intimidatori, animali fatti a pezzi e messi dietro porte di abitazioni, e veleni delle sofisticazioni alimentari. La nuova edizione del Rapporto, che giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2011.
Il totale dei procedimenti sopravvenuti nel 2011, sia a carico di noti che di ignoti, per i reati a danno degli animali delle Procure, è di 4880 (2293 a carico di noti e 2587 a carico di ignoti). Partendo da questo dato e proiettandolo a livello nazionale è possibile stabilire, con una stima per difetto, che nelle Procure d’Italia si aprono circa ventiquattro fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni ora.
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