
Videogiochi senza confini
Non chiamateli videogiochi per disabili: i nuovi giochi Neuro Ski e Inquisitor Heatbeat coinvolgono tutti
13 novembre 2015
I videogiochi sono belli, da Pacman ad Assassin's Creed, perché sono fatti apposta per giocare, mettersi alla prova, e stare in compagnia. Ma non tutti possono giocarci.
Servono giochi più complessi, che sappiano stimolare i nostri sensi in pieno, e che siano accessibili anche a chi non vede, o non sente: ecco allora che nascono nuove frontiere, come i giochi che si comandano con il pensiero, o con la voce, che siano coinvolgenti per amici, fratelli, ma anche per chi ha problemi di vista o di movimento.
Come si legge in un articolo di Iodonna.it Neuro Ski è un videogioco particolare, ed è stato messo a punto da una piccola casa di produzione milanese, la Accessible Pixel.
Il giocatore è immobile, le mani sono lungo i fianchi, gli occhi fissi sullo schermo. Il suo personaggio invece si muove eccome, scendendo con qualche difficoltà lungo una pista di slalom gigante. A guidare il movimento è un rilevatore di onde alfa appoggiato sulla testa della “cavia”: basta concentrarsi (non è facile come sembra) per aumentare la velocità di discesa.
Inquisitor Heatbeat invece é un gioco in cui serve basarsi solo su suoni che provengono dalle cuffie. Lo scopo del gioco é aiutare un uomo accusato di eresia a sfuggire all'inquisizione: la visuale dello schermo é infatti molto nebulosa, si intravedono solo luci fioche, tutto é affidato alla nostra capacità di decifrare i rumori e le vibrazioni della cuffia, rumori a volte inquietanti, come il battito del cuore dell'inquisitore che si avvicina. Videogiochi così mettono alla prova, allo stesso modo, tutti, puntando su una concezione di "gioco alla pari": non esiste pietismo, o livello facile per chi non é normodotato, la difficoltà e la capacità di mettersi alla prova è allo stesso livello per ogni giocatore. Un nuovo mercato che non conosce limiti, e che apre nuove vite di sperimentazione per chi é appassionato del genere, e per chi vuole condividere una passione sfruttando al massimo sensi, come la vista o l'udito, a cui di solito fa poco caso, potenziando li ed immedesimandosi in chi quei sensi li usa per compensare limiti, facendo così diventare le barriere nuove opportunità di crescita, di creatività, di amicizia.
Inquisitor Heatbeat invece é un gioco in cui serve basarsi solo su suoni che provengono dalle cuffie. Lo scopo del gioco é aiutare un uomo accusato di eresia a sfuggire all'inquisizione: la visuale dello schermo é infatti molto nebulosa, si intravedono solo luci fioche, tutto é affidato alla nostra capacità di decifrare i rumori e le vibrazioni della cuffia, rumori a volte inquietanti, come il battito del cuore dell'inquisitore che si avvicina. Videogiochi così mettono alla prova, allo stesso modo, tutti, puntando su una concezione di "gioco alla pari": non esiste pietismo, o livello facile per chi non é normodotato, la difficoltà e la capacità di mettersi alla prova è allo stesso livello per ogni giocatore. Un nuovo mercato che non conosce limiti, e che apre nuove vite di sperimentazione per chi é appassionato del genere, e per chi vuole condividere una passione sfruttando al massimo sensi, come la vista o l'udito, a cui di solito fa poco caso, potenziando li ed immedesimandosi in chi quei sensi li usa per compensare limiti, facendo così diventare le barriere nuove opportunità di crescita, di creatività, di amicizia.
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