giovedì 25 aprile 2024
Fotografia. Enrica Scalfari spiega perché è una professione in crisi
di Alessio Tiglio
Smartphone, ricatti del mercato, tempi sempre più ansiogeni... così le piccole agenzie chiudono e i professionisti non hanno alcuna tutela
31 marzo 2017
Passato, presente e futuro del fotogiornalismo nel dialogo tra Tommaso Sardelli, docente di Teoria e tecniche dell'Immagine alla FSC, con Enrica Scalfari responsabile dell'agenzia AGF (Agenzia Giornalistica Fotografica), che si è tenuto mercoledì 29 nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'UPS.

Esistono svariati tipi di agenzie fotografiche, secondo Scalfari, con diverse strutture e diversi modi di agire, ma tutte accomunate dai mutevoli rapporti con i propri clienti; una clientela che spazia dai quotidiani al mercato pubblicitario e in generale a chiunque necessiti di immagini. I cambiamenti nel corso del tempo sono stati notevoli, in particolar modo negli ultimi anni. Se, infatti, per 25 anni si è lavorato sempre secondo modalità prestabilite (pur con qualche innovazione tecnologica), con l'avvento del digitale tutto è cambiato. Sono pochi i fotografi che utilizzano ancora la pellicola, che richiedeva tempo per lo sviluppo delle foto, e quei pochi che la usano spesso lo fanno per passione o per fare foto prevalentemente di valore artistico. Ora, invece, la velocità e quindi il vantaggio che dà il digitale è vincente.

Il mercato “non perdona” chi arriva tardi, portando a vere e proprie rivoluzioni organizzative, per evitare di scomparire. Chiudere, infatti, è il destino di molte piccole agenzie che non riescono a stare al passo dei nuovi standard imposti dal mercato, o al massimo di essere inglobate dai giganti di questo settore come lo sono Getty Images e Shutterstock, organizzazioni talmente grandi da potersi permettere di offrire le proprie fotografie a prezzi “ridicoli”, che non temono concorrenza.

Un altro grosso problema è nato dalla grande quantità di materiale prodotto non dai professionisti, ma persone comuni, armate semplicemente di smartphone, che spesso e volentieri cedono le proprie immagini gratuitamente, per la sola soddisfazione di vederle pubblicate su importanti testate o sui siti internet. Quali strategie ha adottato, dunque, la AGF per riuscire a ritagliarsi uno spazio in questa “giungla”? Sicuramente si è cercato di rimanere aggiornati a livello strumentale, acquistando man mano strumenti sempre più nuovi. In più si è cercato di adeguare anche la velocità di produzione, utilizzando per gli scatti anche gli smartphone, che ormai hanno fotocamere di altissima qualità. Il fatto certo è che, proprio per questo, il mercato è ormai saturo di immagini e diventa quindi indispensabile abbassare i prezzi di vendita e riducendo i profitti. Di conseguenza si diminuisce ai minimi termini la capacità di “sopravvivenza” professionale chi fa questo mestiere. Anche fidelizzare e variare il più possibile la propria clientela è stato fondamentale, ha sostenuto la direttrice: sarebbe stato impossibile, infatti, vendere esclusivamente al settore giornalistico e alcuni clienti che si rivolgono ad AGF lo fanno a scopo pubblicitario.
 
Durante l'incontro è stata sollevata anche un'altra questione fondamentale, ovvero quella legata alla spettacolarizzazione del dolore. Enrica Scalfari ha risposto che ogni giorno arrivano all'agenzia immagini cruente da ogni parte del mondo, ma la sua politica è stata sempre quella di scartarle immediatamente. Questo non significa che determinate situazioni non vadano documentate, ma ogni evento, per quanto violento sia, può essere fotografato o ripreso seguendo una linea etica.

Le agenzie fotografiche più piccole non stanno vivendo un periodo felice e faticano sempre più a rimanere aperte, ma più in generale è il mestiere del fotografo ad essere diventato un lavoro eroico. Questo in parte è dovuto alla mancanza di tutela, sia dal punto di vista professionale, poiché manca un sindacato, sia dal punto di vista del mercato, che viene lasciato in balia delle leggi del capitalismo più sfrenato. Il fotogiornalismo viene sempre più spesso considerato un giornalismo di categoria inferiore. Rimane, però, il fatto che la qualità e l’originalità del materiale prodotto siano ciò che rende indispensabili le agenzie fotografiche.

Foto di Stefania Postiglione
31 marzo 2017
AREA-
Scienza e AI: come l'Intelligenza Artificiale sta bruciando le tappe nella ricerca
di Camilla Argentin e Susanna Zaffiro
L'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale (AI) sta trasformando radicalmente i processi di scoperta e avanzamento scientifico, dimostrandosi anche un alleato potente per i ricercatori. Ma è davvero così affidabile?
11 gen 2024
Sui social, per mantenere i contatti e confrontarsi sulle idee
di Andrea Del Bianco
Come si gestiscono i media della Facoltà di Scienze della Comunicazione? Lo abbiamo chiesto al professor Tommaso Sardelli, dell’Università Pontificia Salesiana
22 mag 2023
Social Media Manager: il lavoro di Martina che unisce editoria e social
di Susanna Zaffiro
Anche un settore tradizionale come l'editoria ha bisogno di innovazione. Intervista a Martina Zaffiro, Social Media Specialist della casa editrice FrancoAngeli
11 mag 2023
Il seminario di Kyiv al tempo della guerra. “Toccare il fondo a volte è necessario per ricominciare”
di Emanuele Tramacere e Harsha Bandara
La sera del 25 febbraio di un anno fa circa, primo giorno del conflitto tra Russia e Ucraina, il Seminario Maggiore di Kyiv è stato evacuato a causa dell'escalation che ha causato gravi danni anche nelle vicinanze. Quale situazione stanno vivendo i seminaristi è il focus di questo contributo
16 gen 2023
Il progetto Agenda 2030 per Young4Young
di Paolo Rosi
Una sintesi interattiva su come è andata la fase iniziale di informazione sull'Agenda 2030, ad opera di alcuni studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale
20 giu 2022