Dopo questo periodo di quarantena la domanda che si sta diffondendo sui social è come è cambiato l’utilizzo dei mezzi di comunicazione. In particolare come è cambiato l'ascolto della radio con l'emergenza sanitaria del Coronavirus?
La radio rimane comunque uno dei maggiori mezzi di comunicazione. Infatti secondo il 16° rapporto Censis in Italia la radio «continua a rivelarsi all’avanguardia dentro i processi di ibridazione del sistema dei media». Nonostante la radio tradizionale perda 5,3 punti percentuali d’utenza in un anno, rimangono pressoché stabili le autoradio, aumentano le percentuali delle trasmissioni radiofoniche da internet con il pc, e si ha una crescita nell’ascolto della radio attraverso l’utilizzo dello smartphone con un aumento del +0,6%, riferito al 2019.
Nel 2020, con il lockdown causato dall’emergenza covid-19, nonostante si sia ridotto drasticamente l’ascolto della radio in macchina, che ha avuto un calo del 17% secondo una ricerca curata dall’istituto GFK, Growth from Knoledge, commissionata da TER, Tavolo Editori Radio, l’ascolto della radio sulle altre piattaforme risulta invece incrementato dell’11% infatti ha così dichiarato Giorgio Licastro, Responsabile Area Media di GFK: «Alla riduzione netta dell’ascolto tramite autoradio corrisponde un aumento dell’ascolto attraverso tutti gli altri device, non soltanto la classica radio FM, alla quale si stanno affiancando gli apparecchi DAB+, ma anche la tv, lo smartphone e il PC».
Infatti secondo il servizio economico statistico del AGCOM (autorità per le garanzie elle comunicazioni), «storicamente la radio, al contrario della televisione, è un mezzo fruito prevalentemente al di fuori dell’ambiente domestico e in mobilità (essenzialmente in macchina). Gli spostamenti dei minori, e di tutte le fasce giovanili più in generale, sono limitati. Pertanto, la radio risulta il mezzo che presenta il maggior differenziale di fruizione tra generazioni giovanili e mondo adulto».
Caratteristica fondamentale della radio è essere fonte di compagnia e di svago, chi vive da solo infatti spesso per avere un po’ di compagnia specialmente durante i due mesi di quarantena è solito accendere la tv o ascoltare la radio e, secondo la ricerca effettuata dal GFK questo è vero per il 62,2%. Mentre il restante ha dichiarato di emozionarsi grazie alla radio, di utilizzarla per rilassarsi e soprattutto quando ci si sente giù di morale la radio riesce a risollevare l’umore.
Ma sorprendete novità di questa quarantena per la radio è stata l’introduzione di nuovissimi ascoltatori. Infatti secondo la ricerca del GFK il 2,4% sono risultati i nuovi ascoltatori, soprattutto giovani.
La svolta di questo incremento di ascolti è stata senz’altro l’iniziativa «La Radio per l’Italia» che ha unito ancora di più gli ascoltatori al mezzo di comunicazione. All’iniziativa hanno partecipato i quattro canali radiofonici della Rai (Radio 1, Radio 2, Radio 3 e Isoradio), M2O, R101, Radio 105, Radio 24, Radio Capital, Radio Deejay, Radio Freccia, Radio Italia Solomusicaitaliana, Radio Kiss Kiss, Radio Maria, Radio Monte Carlo, Radio Radicale, Radio Zeta, RDS 100% grandi successi, RTL 102.5, Virgin Radio. Inoltre le emittenti radiofoniche locali aderenti all’Associazione Aeranti-Corallo e all’Associazione Radio Locali FRT-Confindustria Radio Tv. Tutte le radio alle ore 11.00 del 20 marzo scorso si sono riunite per diffondere la stessa sequenza musicale che comprendeva : l’Inno di Mameli, “Azzurro” di Adriano Celentano, “La canzone del sole” di Lucio Battisti e “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno.
Ogni persona infatti poteva collegarsi sulla propria radio preferita, alzare il volume al massino, cantare a squarciagola e, perché no condividere una storia sul proprio profilo social. Questo segno da parte delle radio è stato fatto sia per far vedere che la radio nonostante il coronavirus non avrebbe smesso di sostenere le persone ma soprattutto è stato un messaggio di unione, condivisione che ha portato tutte le persone a non sentirsi sole. Sono stati moltissimi i post e le stories pubblicati su instagram ed ogni ascoltatore a suo modo ha dimostrato l'affetto alla propria radio, ed è questo che ha permesso alle radio ed ai suoi ascoltatori di sentirsi più forti per affrontare questa difficile epidemia.
La radio è stata di compagnia anche per i più giovani? L’aumento dell’ascolto della radio durante il covid-19 ha riguardato anche i giovani, tenendoli compagnia soprattutto nello studio, e aiutandoli a svagare un po’ la mente.
Alcuni studenti dell’Università Pontificia Salesiana hanno espresso il loro pensiero a proposito.
Lorenzo, studente della Facoltà di comunicazione sociale, ascolta la radio soprattutto nei momenti di relax, per rilassarsi. Lui è rimasto un ascoltatore di quelli tradizionali, infatti ascoltava la radio anche prima del covid-19.
Simona, studentessa della Facoltà di Psicologia, ha dichiarato: «Ascolto la radio soprattutto quando studio, mi fa compagnia e mi tiene concentrata, solo che quando poi arriva la mia canzone preferita inizio a cantarla». Simona prima della quarantena non ascoltava molto la radio: «preferivo la playlist su spotify, poi però stando in casa ho scoperto dei programmi simpatici, che hanno saputo farmi molta compagnia ed attraverso le canzoni trasmettermi molta serenità».
Così i ragazzi hanno confermato che grazie alla radio, la quarantena è risultata meno pesante, si sono sentiti subito accolti dalle voci sempre accoglienti e divertenti dei presentatori radiofonici.
e così appena si accende la scritta rossa "ON AIR" c'è chi è pronto ad intratterene ancora una volta e chi, ascoltando è pronto ad sorridere.