del Migrante e del Rifugiato

«Oggi – si legge nel messaggio – i fenomeni migratori rappresentano un’opportunità per l’annuncio del vangelo» grazie a quei «processi di globalizzazione che rendono più vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi».
Popoli vicini ma allo stesso tempo lontani. Papa Benedetto XVI ricorda come sia difficile, all’interno di una società sempre più secolarizzata e sempre meno sensibile nei confronti della chiesa cristiana, «focalizzare un riferimento unificante che incoraggi la formazione di una sola famiglia di fratelli e sorelle in società che si fanno sempre più multietniche e multiculturali – e aggiunge l’importanza di spingere al dialogo le persone di varie religioni – perché si possa trovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto delle legittime differenze».
Rispetto dell’altro. Oltre alla diffusione del Vangelo, priorità della Chiesa, il Santo Padre invita ad avere particolare attenzione per il popolo migrante. «La stampa e gli altri mezzi di comunicazione hanno un ruolo importante nel far conoscere, con correttezza, oggettività e onestà, la situazione di chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti e desidera iniziare a costruirsi una nuova esistenza – e continua – i rifugiati che chiedono asilo, fuggiti da persecuzioni, violenze e situazioni che mettono in pericolo la loro vita, hanno bisogno della nostra comprensione e accoglienza, del rispetto della loro dignità umana e dei loro diritti, nonché della consapevolezza dei loro doveri».
Ai giovani studenti internazionali è dedicata la conclusione del messaggio. Il Pontefice invita le comunità cristiane a essere punto di riferimento per questi giovani che molto spesso «affrontano problemi di inserimento, difficoltà burocratiche, disagi nella ricerca di alloggio e di strutture di accoglienza». Il Pontefice invita in particolar modo le Università ad essere « luogo di testimonianza e d’irradiazione della nuova evangelizzazione, seriamente impegnate a contribuire, nell’ambiente accademico, al progresso sociale, culturale e umano, oltre che a promuovere il dialogo fra le culture, valorizzando l’apporto che possono dare gli studenti internazionali». Se incontreranno autentici testimoni del vangelo e della vita cristiana i giovani «questi saranno spinti a diventare essi stessi attori della nuova evangelizzazione».




