Immigrazione: una questione ideologica
Cos’è che spinge a temere l’immigrazione via mare? Per gli addetti ai lavori è solo una questione ideologica
30 gennaio 2012

L’ideologia dell’immigrazione è un tema che emerge più volte durante l’incontro tenutosi all’interno della due giorni promossa da FOCUS- Casa dei diritti sociali il 27 e il 28 gennaio 2011 presso la John Cabot University. Oltre a Maria Quinto, hanno preso parte all’incontro, tra gli altri,Jurge Humburgdel Unhcr e Stefano Greco dell’ufficio giuridico FOCUS-Casa dei diritti sociali. Tra le questioni emerse si è cercato di rispondere alla domanda “come accogliere i migranti che raggiungono l’Italia via mare?”. Per Jurgen Humburg, fondamentale è fare la distinzione tra rifugiato e migrante, e altrettanto fondamentale è tenere a mente che«se il diritto d’asilo è stato una conquista nell’ambito dei diritti umani, è altrettanto ragionevole il diritto delle nazioni a controllare le proprie frontiere attraverso le proprie leggi».
In altre parole, sì a una politica di controllo ma stop alla ideologizzazione dell’immigrazione da parte di una certa politica e di riflesso da parte di una certa società.In effetti l’aspetto culturale dell’immigrazione rappresenta il vero ostacolo ad una giusta accoglienza. Non è il numero di migranti che rischiano la vitaper giungere sulle coste italiane a dover spaventare ma come questo fenomeno venga vissuto dai più al pari di un invasione. Invece «sarebbe importante riuscire a capire chi è richiedente asilo e accoglierlo in modo adeguato così come scritto nella Convenzione di Ginevra che, seppure con i suoi limiti, è il documento fondamentale per la tutela dei diritti umani».
30 gennaio 2012

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