lunedì 27 marzo 2023
Giovani italiani: poco disposti a spostarsi oltre confine
di Fabiana Silenzi
L'indagine condotta da Eurobarometro, rivela che i giovani italiani, sono i più restii a staccarsi dalla loro famiglia: è un'eccezione lavorare o studiare all'estero.
23 aprile 2012
É proprio il caso di dirlo... tra il dire e il fare c'è di mezzo... l'euro. L'indagine condotta da Eurobarometro, Youth on the Move, ha rilevato che il 53% dei giovani europei, “sarebbe” disposto a spostarsi in un altro paese europeo per lavorare. Mai usato meglio un condizionale, in quanto i dati effettivi relativi alla mobilità del lavoro e della formazione nell'Unione Europea, sono molto differenti.
 
I principali ostacoli che impediscono ai giovani di scavalcare i propri confini nazionali sono: mezzi economici insufficienti (33%), impegni familiari (25%), scarsa motivazione. Pochi quindi anche i giovani europei che hanno trascorso un periodo di studio all'estero, facendo sempre, per la maggior parte, ricorso a finanziamenti privati o a propri risparmi. Se consideriamo l'Italia, lo scenario è ancora più deludente: rispetto ai cinque big europei occupa l'ultimo posto.

Tra i giovani italiani solo il 12% ha trascorso un periodo all'estero, contro il 21% dei giovani tedeschi, e il 19% dei giovani spagnoli. Una delle maggiori opportunità a disposizione dei ragazzi per un esperienza oltre confine è l'Erasmus, il programma di scambio universitario più popolare del mondo. Il programma Erasmus promuove ed incentiva la mobilità in Europa da un quarto di secolo.
 
Nato nel lontano 1987, oggi vanta oltre 200.000 studenti europei l'anno. La partecipazione a quest'esperienza è cresciuta in tutti i Paesi anche se con ritmi diversi. Al primo posto troviamo la Spagna, seguita dalla Francia, e della Germania. L'Italia, questa volta non fa una brutta figura, in quanto nel 1987 vantava circa 13.000 studenti Erasmus, che nel 2011  sono stati quasi 19.200.
 
La capacità di parlare una lingua straniera, l'adattabilità, i rapporti interspersonali che si creano, sono elementi fondamentali per affrontare il mondo competitivo del lavoro. Il mito della fuga dei cervelli, sembra essere, almeno in parte smentito. I progetti di scambi interculturali e di formazione rappresentano comunque per i giovani un'opportunità per viaggiare, informarsi, conoscere e crescere. Oltre a tenere in considerazione le proprie condizioni economiche, è bene per i giovani, soprattutto italiani, informarsi, su contributi finanziari disponibili, anche a livello nazionale o regionale.
23 aprile 2012
AREA-
Dal Burkina Faso all'ospedale nella pandemia: ecco come un viaggio ti può cambiare
di Francesca Piovan
Il 20 dicembre 2019 Sofia è atterrata a Ouagadougou, in Burkina Faso. Da allora, porta con sé il desiderio di «investire nelle vite nascoste» nelle corsie dell’ospedale
23 mag 2022
Il viaggio di Beatrice: «Sono libera come l’oceano che mi ha ospitata 4 anni fa»
di Ludovica Salerni
Il 5 luglio 2017 Beatrice Berardi si trova all’aeroporto Fiumicino di Roma; sta partendo per un viaggio che durerà 6 mesi. Ad aspettarla: l’Australia, il posto che l’avrebbe cambiata per sempre
12 apr 2021
Dall’Italia all’India: comunicare con l’estero ai tempi della pandemia
di Matilde DI VEROLI
Da ormai un anno molti italiani lavorano in smart-working. Cosa significa, però, per chi lavora con l'estero comunicare tutti i giorni secondo queste modalità?
1 apr 2021
Studenti stranieri a Londra ridotti alla fame
di Paolo Rosi
Nell’East London, con la pandemia, la situazione è peggiorata da qualche mese: i banchi alimentari sono affollati da migliaia di persone che non hanno diritto ai sussidi governativi
25 mar 2021
La
di Sara Michielin
Dopo la parziale riapertura Venezia si risveglia, tra cautele prese per evitare i contagi, sparuti turisti pomeridiani e serate movimentate. Ecco il racconto di una giornata passata in laguna ai tempi del Covid-19.
3 giu 2020