“Una specie di incrocio tra la California e le Hawaii”
P. Jackson, regista, “The coolest little capital of the world”.
Questa è la definizione che Loonly Planet ha dato di Wellington nel 2011, insieme a quella di Top 10 Cities to Visit dello stesso anno. Ed è tuttora valida. La capitale della Nuova Zelanda, city of wind o città del vento (perchè in effetti qui non si può andare dal parrucchiere, in una qualsiasi giornata ventosa, senza conseguenze) o Wellywood (per il recente ingresso nell'industria cinematografica dovuto al Signore degli Anelli, King Kong e Avatar), è un vero piccolo gioiello.
Nelle classifiche mondiali sullo stile di vita, Wellington arriva terza dopo Aukland e Sydney, tra le città della regione Asia-Pacifico, con il reddito medio molto superiore alla media del paese. Interessante anche la visita al Palamento o “alveare” - nome dovuto alla forma dell'edificio -, sede del governo democratico di una città tra le più democratiche al mondo. Tra le numerose attrattive spiccano per interesse il Victoria Mount, dal quale si può avere una panoramica completa della città, il vecchio Cable car, per fare un tour immergendosi nel passato, Zealandia, uno zoo-riserva dove si possono incontrare i famosi rettili tuatara, l'Oriental Bay, per una sosta sulla spiaggia, Cuba street, per un po' di shopping alternativo e la casa della scrittrice Katherine Mansfield. Imperdibile è invece il Museo Te Papa Tongarewa.
Il museo Te Papa. In un visita a Wellington non può mancare un pomeriggio al museo Te Papa, che riesce a raccontare meglio di un libro le varie epoche storiche della Nuova Zelanda, attraverso i reperti più disparati. In questo museo è infatti raccolta la storia della Nuova Zelanda, dalle ere geologiche al popolo Maori. L'isolamento nel tempo ha preservato la storia degli uomini e dell' orografia del territorio neozelandese. Entrando nel museo – gratuito e completamente interattivo – si vive una vera esperienza kiwi. Il museo comprende infatti una collezione di giacche maori di pelliccia, le esposizioni di flora e fauna sia montane che marine, come il famoso Colossal Squid o Calamaro Gigante, di ben 495 kg; si aggiunge a queste già imponenti collezioni quella riguardante invece le specie “aliene” introdotte dal'uomo nel tempo, il filmato “Blood, earth, fire” sui colori e bellezze della terra neozelandese; un Communal meeting place o Marae, fino allo “Slice of Heaven” o “fetta di paradiso”, parte del museo riguardante i costumi sociali del paese.
L'Harbour o porto. Sin dal principio il porto è stato chiamato dai Maori “il grande porto di Tara”, poi dagli inglesi “Port Nicholson”, fino all'attuale porto di Wellington, in onore del vincitore della battaglia di Waterloo. Molto bello e simile a quello di Dunedin, città dell'Isola del Sud, il porto di Wellington è una riserva naturale, una baia circondata da montagne pittoresche.Il primo insediamento europeo risale al 1839, ed oggi la città conta più di 500.000 turisti l'anno di cuipiù di 100.000 dovuti al boom delle navi da crociera. Tramite la spettacolare tratta ferroviaria che la collega alle città più a nord, la Capital Connection e la Overlander, e al sud tramite il Tranzalpine train o la Tranzcoastal connection, un traghetto che in tre ore porta all'Isola del Sud, Wellington è una vera piccola capitale, posta tra lamoderna Aukland e la”Quake city” Christchurch.